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Il punteggio in Ginnastica Artistica con Dora Cortigiani

La collaborazione con Dora Cortigiani continua con questo secondo articolo. E’ un vero piacere poter ospitare per la seconda volta il contributo della nostra amica. Ed ora cerchiamo di capire PER BENE come si formano i punteggi in ginnastica artistica. A voi:

Come consuetudine dopo ogni olimpiade il codice dei punteggi viene rivisto e corretto. Per nostra fortuna dopo i giochi di Londra i cambiamenti non sono stati esagerati..ma di questo parleremo in seguito. Inziamo con la “base”.

La formazione del punteggio e’ sempre la stessa:

abbiamo un valore di partenza: il punteggio “d” che è dato dalle difficolta eseguite, dai collegamenti tra gli elementi, dalla esecuzione delle esigenze specifiche che ogni attrezzo ha e che comprendono anche il valore dell’uscita;

e abbiamo un punteggio di esecuzione “e” che normalmente parte da punti 10 e che va a scalare a seconda di come viene eseguito l’esercizio. dico normalmente perche’ se l’esercizio e’ troppo corto ..meno di 7 elementi in tutto, la partenza non sara’ piu’ 10 ma :

6 (5 o 6 elementi);

4 (3 o 4 elementi),

2 (2 o 1 elemento e cio’ puo’ accadere in caso di infortunio ad esempio dopo la prima diagonale al corpo libero).

Le difficolta’ del nostro codice vengono divise in lettere a b c d e f g h. Ecco la lettera h e’ una novita di quest’anno in quanto prima ci si fermava alla g mentre adesso per esempio, il famoso tzukahara avvitato di Vanessa nella prima diagonale al corpo libero, e’ diventato un elemento di valore h.

Ovviamente le a sono elementi facili: una ruota ad esempio che siamo in grado di fare quasi tutti (lo dice lei ndr) mentre mano a mano che si sale di valore ecco che le ginnaste piu’ brave nel conteggio delle loro difficolta ( si contano le 8 di maggior valore) eseguono solo cdefg. Le b e le a magari servono per collegare degli elementi (vedi le verticali alle parallele) ma non vengono contate tra le 8 che servono per il punteggio d.

I collegamenti tra gli elementi difficili danno dei bonus che si sommano alle difficoltà: per esempio alle parallele la He Kexin che collega due voli sullo stesso staggio prende un abbuono di 2 decimi di punto oppure alla trave chi fa l’uscita in doppio salto preceduta da 2 flic flac ha un altro abbuono, ed ancora al corpo libero la campionessa olimpica Aly Raisman che nella prima diagonale fa tre difficoltà collegate ha altri abbuoni.

Le esigenze specifiche di ogni attrezzo sono diverse: sono 5 in tutto per attrezzo e hanno ciascuna un valore di mezzo punto.

Alle parallele ad esempio vi sarete accorti che tutte fanno un giro in verticale, quella e’ una delle esigenze. Alla trave tutte fanno una piroetta, al corpo libero tutte due salti artistici collegati. Questi sono esempi di special requirements.

Parliamo dell’uscita: per avere il mezzo punto richiesto deve essere minimo d ( es. doppio teso indietro). Per meglio spiegare: quando Carlotta alle parallele usciva con il fioretto salto avanti mezzo giro aveva soltanto una c e quindi perdeva 2 decimi sul valore di partenza. Tutto questo per dirvi che anche avere un’uscita d (al corpo libero l’ultimo elemento acrobatico), e’ come vi anticipavo, un’esigenza dei 3 attrezzi.

Rimane ora il volteggio, che e’ un attrezzo a se perchè ogni salto ha un suo valore di partenza fisso. Il salto piu’ difficile e’ quello che ha tentato di eseguire la ginnasta domenicana alla finale a Londra ( ribaltata doppio salto avanti) che vale 7 punti. Quello di Mc Kayla (rondata flic salto teso indietro con 2 avvitamenti e mezzo) vale 6,50.

Ovviamente quando i salti eseguiti non vengono terminati sui piedi valgono zero (e quest’anno alle Olimpiadi abbiamo avuto questo caso).

Spero di avervi chiarito un po’ le idee e la prossima volta vi spieghero’ qualcosa su come la giuria di esecuzione penalizza le ginnaste ai vari attrezzi.

baciiiiii!!!!

sempre vostra

DC

 

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