Ormai ad ottobre inoltrato possiamo fare i primi bilanci sull’attività appena ripresa nelle varie palestre dello stivale. Da una breve verifica pare che le iscrizioni ai corsi di ginnastica artistica siano aumentate. Ad iscriversi non solo piccole e piccolissime ma anche bambine di una “certa età” e cioè di 10, 12 e anche 14 anni.
Le notizie di palestre piene, di iscrizioni bloccate, di corsi rimodulati negli orari per dar spazio alle nuove leve, arrivano da varie parti d’Italia.
Ma qualche dubbio pure.
Chi conosce questo sport potrà capire questa “strana” novità: perché iscriversi a ginnastica artistica già grandicelle?
Si pensa all’effetto “Vite Parallele”, il notissimo docu-reality di MTV con protagoniste le atlete del Centro Tecnico Federale di Milano.
Che quella trasmissione abbia creato un “fenomeno” di iscrizioni? Che ragazzine di 10/14 anni abbiano deciso di intraprendere la ginnastica artistica in seguito alle gesta di Ferlito & C.?
E se così fosse, questo è un bene o un male per questo sport?
Partiamo dall’inizio e da una notizia sicura: la ginnastica artistica si inizia ad imparare in tenera se non tenerissima età. Le fasi dell’apprendimento dei 4 attrezzi sono lunghe, passano da tappe obbligate, e l’iniziare da giovanissime aiuta tantissimo. Possiamo quindi affermare con un po’ di certezze che non saranno i nuovi arrivi di età medio alta ad allargare il bacino di futuri campionesse. Ma anche se accadesse nel 5% dei casi, sarebbe un successo ottenuto grazie alla trasmissione?
Vi possiamo giurare che entrare in palestra e vedere decine di bambine dove magari l’anno prima erano la metà, allarga il cuore e fa ben sperare per un futuro roseo per la ginnastica.
Ed ancora, magari i maggiori introiti nelle casse delle società sportive permetteranno alle stesse l’acquisto di nuovi attrezzi, o la collaborazione con un allenatore in più e tutto questo accrescerà la qualità del lavoro.
E’ vero che ci sono i fautori del reality e chi lo accusa di aver snaturato quel mondo che era quasi vissuto ai confini fino a quel momento.
Tra le ragazze che praticano questo sport da tempo, si sente a volte quasi una certa rabbia che le nuove “fans” non sappiano chi sia la Comaneci, o la Izbasa o la Mustafina ma perfino la Ferrari, ma conoscano alla perfezione il nome del cane o delle fidanzate dei protagonisti di MTV.
Ma tutto questo può accadere quando un programma diventa di successo. Un successo rivolto ad un pubblico ampio, e non quello di “nicchia” che fino ad ora era per la ginnastica. Non vi offendete e non ci offendiamo quando ci chiamano sport minore, quando il volteggio è “saltare il cavallo” o le parallele sono “le sbarre”.
La ginnastica è uno sport difficile, è difficile perfino da vedere, da capire, da comprendere realmente. Chi di chi legge conosce il codice dei punteggi? Atleti, allenatori, giudici, ma di certo non la “massa” degli spettatori.
Quindi accettiamo gli errori, accettiamo i compromessi che una trasmissione televisiva ci propone, e viviamo anche grazie a queste novità questa stagione di ginnastica con la voglia di vedere dove riusciremo ad arrivare, che traguardo riusciremo a oltrepassare.
E se la bambina accanto non ha idea di chi prese per la prima volta un 10 alle parallele per esempio, raccontiamo di quel giorno memorabile e accettiamo di essere noi stessi “divulgatori” attenti di questo bellissimo sport.
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