Freddo sferzante, il generale inverno approda sulle rive adriatiche, indifese di fronte ai Balcani. Sulla via Cameranense, alle pendici del Conero, scende un leggero nevischio, alternato a qualche fiocco più minaccioso. Lo scorso anno una bufera di neve aveva fatto saltare la prima giornata del campionato italiano di Ginnastica Artistica. Sabato è andata meglio. Un popolo di quattromila tifosi si è messo in cammino, noncurante del gelo e, ignorando il Circo, accampato lì accanto, si è riversato sugli spalti del PalaRossini. Un vero e proprio tempio dello sport, situato nel complesso anconetano, che non è intitolato, come verrebbe spontaneo pensare, al celebre musicista pesarese, bensì a Galliano Rossini (detto Liano), tiratore olimpionico, medaglia d’oro a Melbourne 1956 e, soprattutto, argento a Roma nel 1960. In quella stessa edizione si affermavano altri due marchigiani d.o.c. – i fratelli Carminucci – natii di San Benedetto del Tronto. Ginnasti olimpici, come lo è stato di recente il fermano Paolo Ottavi o come lo potrebbero diventare i maceratesi Andrea Cingolani e Paolo Principi, protagonisti ieri l’altro di un esordio “brasileiro”. Le Marche, d’altra parte, sono sempre state una fucina importante per la Federazione Ginnastica d’Italia. Sia a livello sportivo che organizzativo. Non a caso l’Associazione Giovanile di Ancona, presieduta da Maurizio Urbinati, ha già ottenuto l’assegnazione dei Campionati Nazionali Assoluti del prossimo 25 maggio. “Sono molto contento – ha dichiarato il Presidente al termine della competizione, mentre il suo staff stava già smontando il campo gara per restituirlo alla Sutor Basket Montegranaro – la manifestazione è stata un successo sotto tutti i punti di vista. Ringrazio per il supporto il Presidente della Regione Marche Gian Marco Spacca e l’Assessore allo Sport Paolo Eusebi”. Le Marche del successo, dicevamo. Aspettando la World Cup di Ritmica, in programma dal 26 al 28 aprile all’Adriatic Arena di Pesaro, dove potrà risplendere, davanti al proprio pubblico, un’altra stella di Londra, la fabrianese Julieta Cantaluppi, oppure, la Festa della Ginnastica, che, quest’anno, ospiterà anche gli Assoluti di Aerobica e Trampolino Elastico, l’esordio stagionale dei grandi attrezzi ha salutato la vittoria “casalinga” della Virtus Pasqualetti. Lo squadrone di Sergiy Kasperskyy, ad eccezione del volteggio dove l’ha spuntata Padova, ha dominato in tutti gli attrezzi, staccando Tamiazzo e compagni di oltre otto punti complessivi, ridotti a tre nel gioco virtuale dei punteggi speciali. Rivincita, tra quindici giorni, in casa di quelli che, considerato il grande rinnovamento inaugurato da Meda, sembrano essere i più accreditati rivali per lo Scudetto. Con un occhio anche alla Pro Carate di un giovane rampante chiamato De Vecchis e di un vecchietto indomito, il bronzo agli anelli Matteo Morandi, capace, malgrado il “solito” passetto all’arrivo, di tirare un 15.450 nel suo attrezzo preferito. Ai piedi del podio la Pro Patria Bustese, orfana di Filippo Landini ma con un Nicola Bartolini in grande spolvero (80.100 punti sono realtà, non un reality). Notevole pure l’apporto di Ludovico Edalli, che dimostra una grande stabilità, figlia di una progressiva maturazione agli ordini del ‘suo’ Serguei Oudalov. Dietro tutte le altre, a cominciare dai Campioni in carica, trascinati dall’azzurro Lorenzo Ticchi. Tornando alla capolista è giusto sottolineare l’apporto dell’ucraino Oleg Verniaiev, determinante al cavallo con maniglie (14.950) e alle parallele pari (15.300). La vicinanza del 19enne di Donetsk fa bene anche a Cingolani, che rispolvera tutto il suo talento al corpo libero (14.750) e sulla rincorsa dei 25 metri, al termine della quale risponde con un 14.950 al salto triplo del romano Lodadio (14.900). Alla sbarra, infine, si impone di misura la promessa iberica Abad San Juan Nestor, che di sicuro darà una grande mano a Carlo Nobili e Franco Giorgetti nell’amministrare, senza traumi, il restyling generazionale avviato da Maurizio Allievi. Un discorso a parte merita la Libertas Vercelli della coppia Sacchi-Fornera. Nonostante, infatti, un Pozzo infortunato che stoicamente concede la passerella al cavallo, tanto per onorare l’impegno, Lorenzo Sestini e gli altri piemontesi tengono bene, chiudendo a metà classifica. Anche Ottavi fa miracoli e combatte per i suoi amici di Livorno fino alla penultima rotazione, quando si fa male ad un polso sulla pedana del corpo libero. Benché in fondo alla graduatoria, meritano l’ultimo applauso i ragazzi di Gigi Rocchini, neopromossi, che oltre al bronzo juniores di Birmingham 2010 hanno messo il evidenza la passione e la tenacia dei soliti Piave, Andi e Compagnoni. Forse troppo solo, invece, Giancarlo Polini, che, pur mettendo insieme 77.300 punti nell’all-around non può evitare all’altra matricola, l’Artistica Stabia, il titolo ingrato di fanalino di coda.
Serie A1 maschile
(Fonte FGI)