Il popolo della ginnastica si è mosso. Ha scritto mail, ha pubblicato stai sui social chiedendo ad alta voce dei cambiamenti nella politica aziendale della RAI per il prossimo triennio riguardo alla ginnastica. Ora, grazie anche a contributo di alcuni dirigenti e appassionati di questo sport, prova anche la carta della “petizione”. Un modo pacifico, rumoroso nel silenzio di internet, per manifestare il disappunto, lo sconcerto di fronte a quelle scelte economiche di cui sopra.
Non possiamo far finta di non sapere la difficile situazione economica italiana, e sicuramente anche la televisione di “stato” non pensiamo possieda bilanci floridi. Ma è la considerazione per gli “altri sport”, la cultura per quelli che non sono i “grandi sport” che cerchiamo e chiediamo in quella struttura che li dovrebbe garantire agli Italiani (coloro che pagano il canone che resta al momento un fatto obbligatorio).
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