L’XI edizione del Trofeo Città di Jesolo, diventata ormai una delle classiche del circuito internazionale dell’artistica femminile, ha chiuso i battenti. Ma l’eco degli esercizi, delle gioie e di qualche delusione si fa ancora sentire. Le nostre azzurre di vacanze non ne hanno avute, lunedì sono subito tornate in palestra per continuare la preparazione. A noi resta la possibilità della riflessione e scegliamo di farlo dando qualche numero: un’analisi di gara, sia quella junior che quella senior, a partire dalle note D degli esercizi, ossia guardando i programmi presentati in gara.
Partiamo dalle piccole, la gara che a livello di squadra ha dato all’Italia le maggiori soddisfazioni, con l’oro conquistato davanti alla Russia e a una Francia molto convincente. Considerando le note D di tutte le ginnaste scese in campo, la squadra medagliata con il valore D medio di partenza più alto è risultata proprio la Francia (82.6 sulla somma dei 16 esercizi, per una media di 5.162), davanti alla Russia (77.3 su 15 esercizi, perché Kseniia Klimenko non ha eseguito il volteggio, per una media di 5.153) e all’Italia (81.1 di totale sui 16 esercizi, per una media di 5.068).
Questo testimonia che l’Italia ben si è comportata sugli attrezzi, in termini di esecuzione: terza come valore di partenza, ha conquistato l’oro. Anche dove c’è stata qualche imprecisione (con gli errori di Asia D’Amato alla trave e di Alessia Federici al corpo libero), le azzurre sono riuscite a compensare, sfruttando la possibilità di scartare il peggior punteggio su ogni attrezzo, come ha fatto notare a fine gara il direttore tecnico Enrico Casella. Cosa che meno è riuscita alla Russia (con due esercizi sotto il 13 sia alle parallele, sia alla trave, sia al corpo libero). La Francia invece ha molto da recriminare per un paio di esercizi sporcati alle parallele e soprattutto per la rotazione alla trave dove il migliore punteggio è stato quello della stellina Celia Serber, 12.87. Un disastro le compagne: Mathilde Wahl con 5.7 di nota D ha ottenuto 12.10, Carolann Heduit, che ben si presentava con 5.7 di nota D e poteva chiaramente puntare a una finale di specialità, ha rimediato appena un 4.53 di esecuzione e 0.10 di penalità (punteggio finale 10.13). Peggio ancora Claire Pontelevoy che ha chiuso con 9.63.
Per quel che riguarda la competizione individuale (e ricordiamo che non era prevista a Jesolo una finale all-around a parte, ma tutto si giocava nella gara unica, squadra e all-around, valida al tempo stesso per le qualificazioni delle finali di specialità), il miglior programma presentato era quello della francesina Heduit (21.8) che però, a causa del disastro in trave, ha chiuso solo all’undicesimo posto. Dopo di lei, la nostra Giorgia Villa, poi argento per appena 67 millesimi, che ha presentato una nota D totale di 21.4. A seguire, la russa Vladislava Urazova (21.0), la francese Serber (20.9), Alice D’Amato (20.7) e, a pari merito, Elisa Iorio e la russa Elena Gerasimova (20.6). Programmi di tutto rispetto, considerato che l’oro agli Eyof dello scorso anno andò alla russa Kseniia Klimenko con un programma da 21.1, davanti ad Asia D’Amato argento (20.9) e a un’altra russa, Varvara Subova (20.5), che fu bronzo. In quel caso la nostra Iorio, poi quarta a causa di un errore alle parallele, si presentò con 21.3, mentre Giorgia Villa non era presente perché ancora infortunata.
Il Trofeo di Jesolo ha dunque dimostrato che, almeno a livello europeo, le nostre azzurre sono davvero competitive e hanno ancora margini di miglioramento, sia in termini individuali che di squadra. Quanto meno al volteggio, attrezzo in cui Elisa Iorio ha presentato a Jesolo lo Yurchenko con un solo avvitamento a causa di un risentimento alla tibia, dove Alice D’Amato, ancora ai box, è senza dubbio competitiva, e dove Alessia Federici per ora presenta lo Yurchenko semplice, ma può aumentare il valore di partenza lavorando sugli avvitamenti.
Peccato non aver potuto vedere sul totale della gara la stellina della Texas Dreams Sydney Barros, infortunatasi proprio durante la prova al volteggio, ma forte di un grande programma.
Seguirà domani l’analisi della gara senior.
Ilaria Leccardi
Foto: Filippo Tomasi