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Giochi vicini ma non ancora fatti, almeno per la Femminile.

La Nazionale Italiana di Ginnastica Artistica femminile – composta da Vanessa Ferrari (Esercito Italiano), Erika Fasana (Brixia Gym), Elisabetta Preziosa (Esercito Italiano), Jessica Helene Mattoni (World Sp.Academy San Benedetto del Tronto) e Chiara Gandolfi (Olos Gym 2000 Roma) – ha concluso al secondo posto il quadrangolare preolimpico di Bucarest, alle spalle delle padrone di casa della Romania, ma davanti a Germania e Francia.

Troppo forti la Ponor, la Izbasa e compagne, capaci di mettere insieme 180.200 punti complessivi. Le neo campionesse europee, dopo aver impressionato a Bruxelles, esibiscono una Iordache in forma olimpica e a 20 giorni da Londra lanciano la sfida alle superpotenze degli altri Continenti, Stati Uniti e Cina in testa. Le azzurre, guidate da Enrico Casella, Laura Rizzoli, Claudia Ferrè e Mauro Di Rienzo, mettono insieme 169.450, senza commettere errori, eccezion fatta per una caduta alla trave della Fasana. Defaillance subito compensata dalla Mattoni (14.00), protagonista di una prestazione straordinaria, forse la migliore che le abbiamo mai visto esprimere su questo attrezzo.

Ma sono state tutte brave le nostre ragazze, a cominciare dalla solita Ferrari, che con un 15.100 al corpo libero, in ex aequo con la Izbasa, olimpionica a Pechino – e seconda soltanto alla solita Larissa Iordache (15.300) – ha dimostrato di potersi davvero giocare quella chance che, causa le non perfette condizioni fisiche, non ebbe nel 2008. Il suo valore di partenza, non a caso, è tra i più alti (6.20) del panorama internazionale. Ammirata la maestra, corpo libero di lusso anche per l’allieva Fasana, brava  con 14.450 a riscattarsi e a mostrare le sue qualità migliori. Con un avvitamento e mezzo da 14.00 punti al volteggio la promessa di Como chiude in 8ª posizione nel Concorso Generale, pari merito con la Preziosa, a quota 54.750. Elisabetta è stata a suo volta molto convincente sulla sua trave con un 14.75 ma anche al suolo e, seppur in tono minore, sugli staggi asimmetrici, la specialità dove l’Italia ultimamente soffre di più. Sulle 22 individualiste presenti risplende, come detto, la stella della 16enne rumena, leader all-around con il totale di 60.850. Dietro Sandra Izbasa con 59.750 e Super Vany, terza assoluta con 57.800.

Da segnalare il 12° posto della Gandolfi con 53.950. Chiara, assente in Nazionale dal Test Event londinese del gennaio scorso si è messa a disposizione della squadra, ripagando la fiducia dei tecnici romani e del coordinatore degli allenamenti Paolo Pedrotti. 14esima Jessica Mattoni, con 53.800. Insomma, seppur priva di Carlotta Ferlito, Giorgia Campana e Francesca Deagostini, l’Italdonne ha dato segnali importanti al DTN Fulvio Vailati, forse quelli che aspettava, almeno dal campo di gara. Restano alcuni dubbi legati all’infermeria, sciolti i quali, presto, molto presto sarà possibile ufficializzare i nomi del quintetto olimpico. Parla da sé, d’altronde, il ritardo delle tedesche, orfane della sola Chusovitina, terze con 167.300, davanti alle francesi (160.150). La settimana prossima la Nazionale si raduna per l’ultimo decisivo collegiale a Brescia.

Fonte FGI

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