Ok, forse non ci sarebbe da aggiungere molto al titolo. Ma ritengo sia meglio spiegare quello che voglio dire.
Premesso che quello che scrivo è strettamente personale, lo ammetto, guardo Ginnaste Vite Parallele. Leggo con attenzione i vari punti di vista su questa trasmissione, questo docu-reality che ha portato la Ginnastica Artistica (e alcuni suoi protagonisti) in televisione e l’ha fatta conoscere anche ad un mondo che fino a quel momento non sapeva forse neppure che esistesse.
Non mi interessa entrare quindi nelle polemiche che questo programma ha scatenato fin dall’inizio, tra chi è purista di questo sport e non vede di buon occhio le riprese “intime” di amori e amicizie ed invece chi è innamorato sì, ma delle protagoniste o protagonisti ginnasti. Tra chi pensa che le telecamere possono essere una distrazione e per chi invece, con i punteggi alla mano, è sicuro che non hanno mai interferito nello svolgimento delle normali attività di palestra e in gara.
Ma, premesso tutto questo, vi ripeto: io guardo Ginnaste.
Ho la fortuna di vivere da dentro questo sport ma chiaramente non posso essere ovunque e amo sentire i dialoghi durante le gare tra atlete/i e allenatori, amo rivivere le emozioni che vivo durante queste gare ed accetto anche quelle due o tre sciocchezze che ci fanno vedere ogni tanto. E sinceramente, quante persone potevano sapere, prima di questo programma, quello che accade durante una gara? Gli addetti ai lavori certamente, ma il popolo dei telespettatori ha potuto ammirare le difficoltà di questo sport. Mi direte voi: “ma sembra tutto facile a vedere questo programma”, forse. Forse basta avere un minimo di intelligenza per capire che anche “solo” un flick, una rondata, un salto qualunque hanno bisogno di anni di preparazione. E se si è troppo piccoli per capirlo, speriamo nei genitori che lo possano spiegare ai loro figli.
Ah dimenticavo, uno dei motivi per cui guardo questo programma è perchè controllo se risulto “ridicolo” le poche volte (per fortuna) che vengo inquadrato!!!!
Firmato Filippo Tomasi