E’ stato bello essere lì.

Ancora sotto effetto della sbronza da mondiali, cercando di far diminuire il Jet Lag dalla Cina e dagli orari mattutini dello streaming o diretta Rai, parliamo di una protagonista della ginnastica con la quale abbiamo avuto il piacere di passare dei giorni durante un torneo in Germania. Insieme alla nostra protagonista di oggi erano presenti tre splendide atlete:  Sofia Bonistalli, Chiara Imeraj e Joana Favaretto. Ma la parola va alla “anziana” del gruppo e capitana della spedizione in terra tedesca: Adriana Crisci.

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E’ doverosa una premessa, di Nanning parleremo, un po’ più avanti come nostra abitudine, non dimenticando assolutamente questa grande impresa della nostra spedizione femminile. Ma per il momento, non è un’intervista quella che vogliamo proporvi, solo una cordiale chiacchierata, come si può fare tra amici davanti ad una birra. Perchè è quello che abbiamo fatto, sia durante la trasferta, sia al ritorno per un breve resoconto dei tre giorni ad Amburgo.

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Il torneo internazionale di Amburgo nasce con uno spirito familiare, una vera amichevole dove per gli organizzatori essere “una grande famiglia” è la cosa più  importante. Si assiste quindi ad esercizi di ogni livello, con diverse punte di buona ginnastica ed alcune di livello inferiore. Ma, come abbiamo scritto più volte, ogni gara è una gara, PUNTO. Non si “combatte” contro nessuno, se non se’ stessi. Gli altri spariscono e si rimane soli, noi e l’attrezzo. Adriana ci racconta che era la prima uscita all’estero con il body italiano dopo il suo ritorno alla ginnastica e l’emozione è stata grande. I tempi di riscaldamento, la salita agli attrezzi, tutto velocizzato in questa gara amichevole, la rende unica anche per la concentrazione che occorre avere. E poi saluti la giuria, parte il tuo esercizio, che rimane e sarà sempre il “tuo” esercizio, quello per il quale hai lavorato ogni giorno. Ogni gara è diversa, ma quando scendi in pedana scendi sempre per te, per quello che hai fatto, sofferto.

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Adriana ce lo dice con il sorriso, come non potrebbe, lei che a 32 anni ha portato alla Golden prima e poi ad Amburgo una serie di esercizi veramente pregevoli? Ma andiamo avanti nella nostra bella chiacchierata.

Ci sono emozioni che sono differenti, lo penso da sempre. Essere lì “sul campo” è stato diverso stavolta. Ogni tanto uno sguardo incrociato prima dell’esercizio, dove vuoi trasmettere il tuo “gamba” senza parlare e la convinzione che l’atleta saprà fare quello per cui si è allenata. E dopo l’uscita ti passa accanto e un “cinque” di partecipazione ed un sorriso.

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Ma altre emozioni hanno colto tutti noi. Inizio della gara, per esempio, entrano le ginnaste a ritmo di musica, il pubblico batte le mani a tempo e…  si alza in piedi… Omaggio alle atlete di una semplicità devastante e nello stesso tempo così toccante. Io c’ero ed è stato bello, davvero.

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Altro momento particolare è stato sentire urlare ITALIA da un gruppo di bambine, tutte tedesche, nate in Germania, da genitori italiani alcune. E quell’attaccamento ai nostri colori, alla nostra bandiera, che a volte noi stessi non dimostriamo, è stato emozionante, per me, e per le atlete in campo gara.

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Parliamo con Adriana di queste cose, della gara, della parte tecnica, non parliamo quasi. Quelle saranno valutazioni da fare in palestra, al ritorno, ma stavolta ci piace ridere e scherzare su quanto sia stata piacevole questa trasferta. Magari con un livello bassino, è vero, ma dobbiamo misurare sempre tutto in voti o punteggi? NO! La ginnastica è anche VITA e la VITA è fatta di emozioni.

Ci salutiamo, tanto ci vedremo presto alla prima occasione e al massimo… alla prima di serie A !!

Saluti Adriana, grazie di tutto, è stato bello essere lì!

F.T.

 

 

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