E’ aprile 2004, una giovane e promettente ginnasta di Brescia viene convocata con la nazionale junior per partecipare ai suoi primi campionati europei.
Body “azzurro” (in realtà rosso) in mano e maglietta con scritta Italia, che emozione… era ufficialmente pronta per sfidare il mondo delle grandi.
Da quella esperienza tornò a casa con tre splendide medaglie, il titolo di vice campionessa europea assoluta e due bronzi, uno conquistato alla trave e l’altro con la squadra.
Soddisfazione in casa Brixia, la sua società, e soddisfazione in casa Italia, “questa ragazza ha davvero qualcosa di speciale” è il commento che facevano tutti.
E che quello fosse il primo dei suoi 11 campionati europei, di cui 10 consecutivi e che da lì ad un paio di anni sarebbe diventata leggenda, vincendo il primo oro mondiale della storia, per quanto fosse straordinaria, non poteva certo immaginarlo nessuno.
La prima pagina di storia l’ha scritta ad Aarhus nel 2006 e tutti voi sapete come, ma leggenda lo è diventata continuando ad aggiungere pagine, pagine e pagine a quel capitolo, che ad oggi, undici anni dopo il suo debutto, è straordinariamente ancora incompleto.
In tutta la sua lunga carriera c’è stata solo una gara che ha dovuto saltare, i Mondiali del 2009 e non perché non fosse pronta, ma perché era stata operata al piede.
Quella piccola forza della natura che vinceva un mondiale con una caduta a trave e stoppava tsukahara avvitati con una incredibile facilità, è passata da rappresentare l’Italia a identificarla, 11 Europei, 7 Mondiali e 2 Olimpiadi, circa 40 medaglie contando solo le più importanti e tante, tantissime emozioni per le quali non c’è un numero e non ci sono parole… ma c’è solo un grande ed infinito GRAZIE!