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I QUATTRO ORI MONDIALI: Stupore anche tra i giudici

Sabato 31 ottobre 2015 all’Hydro Arena di Glasgow è stata scritta una pagina di storia: durante la finale mondiale alle parallele asimmetriche sono stati assegnati ben quattro medaglie d’oro a pari merito! Le reginette Viktoria Komova e Daria Spiridonova per la Russia, l’americana Madison Kocian e la cinese Yilin Fan sono così salite tutte insieme sul gradino più alto del podio, grazie a quel pazzesco 15.366, che nessuno dimenticherà più.

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Tanti sono stati i commenti che hanno seguito questo incredibile avvenimento, molti stupiti e molti anche critici nei confronti di una giuria che a detta del pubblico, in un contesto mondiale, non avrebbe dovuto premiare nello stesso modo quattro atlete. Ed è per questo motivo che abbiamo voluto parlare con il giudice internazionale Carmen Basla,  quel giorno schierata proprio davanti agli staggi e quindi anche lei protagonista di questo storico ex aequo.

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“E’ successa una cosa davvero incredibile ed inusuale, ma non impossibile. Intanto bisogna chiarire che i giudici D e i giudici E sono sempre ignare del punteggio che attribuiscono rispettivamente, quindi il risultato finale è una sorpresa per il pubblico, ma lo è anche per la stessa giuria. La giuria D, quella che riconosce le difficoltà dell’esercizio, opera indipendentemente dal lavoro del supervisor, se i due punteggi non corrispondono comunque si blocca il computer e devono rivedere il punteggio D, mentre ogni giudice E attribuisce il proprio punteggio senza sapere quale è il punteggio D e senza sapere quali sono i punteggi E degli altri quattro giudici. Ci sono poi due giudici di riferimento, anche loro operano in modo assolutamente autonomo. Alla fine dei cinque giudici E, vengono scartati il punteggio più alto e quello più basso e dei restanti tre si fa la media.

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E’ chiaro che se gli esercizi sono simili di esecuzione hanno anche simili penalità e quindi facendo la media soltanto su tre punteggi è abbastanza normale che venga fuori lo stesso punteggio. Nel caso specifico, tra le quattro medagliate ce n’erano due, Komova e Kocian, che avevano rispettivamente anche la stessa nota D di partenza e la stessa nota E.

E’ una cosa inusuale certo, ma paradossalmente avrebbero potuto avere tutte e otto lo stesso punteggio, non c’è assolutamente niente che lo vieta. Essendo solo tre i punteggi sui quali si fa la media del punteggio E è facile che di fronte ad esercizi molto simili, esca lo stesso punteggio. Il “problema” di questa finale infatti, è stato proprio questo, le ginnaste hanno presentato quattro esercizi ben eseguiti, qualcuna con qualche decimo in più qualcuna in meno, ma che sono poi stati compensati dalla nota D.

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Se è stata una sorpresa per la giuria? Beh certo che lo è stata, come dicevo prima, la giuria vede il punteggio finale nello stesso momento in cui lo vede il pubblico. E’ incredibile, ma statisticamente possibile. Certo se ci fossero più giudici E e quindi fossero di più i punteggi utili per la media finale, forse sarebbe più difficile un risultato simile, ma c’è da dire anche che se i tre punteggi intermedi della giuria E sono troppo distanti tra loro, si fa intervenire il punteggio delle due references e quindi si modifica la media del punteggio.

(Tutti i punteggi che voi vedete terminare con i numeri n.n00, n,n33, n,n66 sono frutto della media della giuria E, mentre se terminano con altri numeri significa che c’è stato l’intervento del punteggio dei giudici reference).”

Ringraziamo di cuore la Professoressa e giudice internazionale Carmen Basla per la disponibilità e la gentilezza.

Silvia Vatteroni

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