Luci e (poche) ombre sui Mondiali di Stoccarda
I Mondiali di ginnastica artistica maschile e femminile, che dal 4 al 13 ottobre sono andati in scena alla Porsche-Arena di Stoccarda, in Germania, sono stati uno spettacolo per appassionati, tifosi e non solo. Tuttavia, come ogni manifestazione internazionale che si rispetti, nasconde in sé luci e ombre che vale la pena approfondire.
E proprio le luci sono state al centro di qualche lamentela durante i primi giorni della rassegna iridata. Ne abbiamo parlato con Donatella Sacchi, Presidente della Commissione tecnica internazionale femminile: “In queste competizioni ci sono regole ben precise sul tipo di illuminazione da installare, sulla quantità minima e massima di lumex, ecc. – ha detto la Sig.ra Sacchi – Da Glasgow 2015 le esigenze televisive hanno portato a utilizzare, quando possibile, le luci sugli attrezzi lasciando il pubblico al buio. A Glasgow e Montreal è stato così, a Doha no, ma a Stuttgart si è tornati in quella direzione. Dopo qualche protesta da parte delle atlete sono state apportate delle modifiche, soprattutto sulle parallele. L’importante è che la luce sia diffusa sull’attrezzo e illumini le sue vicinanze. A volte gli organizzatori chiedono un faro unico, che si scontra però con le esigenze tecniche. Non credo sia stato il caso di Stoccarda comunque”.
Un’altra questione su cui ci siamo soffermati è quella della lunghezza dei Campionati mondiali, che superano i 15 giorni non solo per le Nazionali e le atlete che si qualificano, ma anche per i giudici: “Le giornate di qualifica sono veramente un tour de force per le commissioni chiamate ad assegnare i punteggi – ha dichiarato la Sacchi – Infatti probabilmente nei prossimi Mondiali arriveranno a essere un giorno e mezzo invece che due. Il dato positivo è che, nonostante la quantità esercizi (300 volteggi, 260 parallele, 263 travi, 259 corpi liberi, per un totale di ben 1082), si è verificato solo il 2.9% di blocco dello score e su questi numeri è una cosa molto positiva.
Ridurre le giornate riservate alle qualifiche da due a una e mezzo fa parte del più ampio piano previsto dall’attuale Presidente della Federatione Internazionale di Ginnastica (FGI) Watanabe, che ha istituito una commissione con l’obiettivo di accorciare la durata dei Mondiali: “Si tratta di una necessità, ma bisogna stare attenti alla regolamentazione, perché si rischia di escludere da queste importanti competizioni le nazioni che iniziano a competere in campo Internazionale o alcune di media classifica – ha precisato la Sig.ra Sacchi – Chiaramente la riduzione dei giorni porterebbe a minori costi per delegazioni e organizzatori. Ci stiamo lavorando e nei prossimi anni ci saranno senza dubbio dei cambiamenti”.
Nei prossimi giorni proseguiremo il discorso su questi aspetti con la seconda parte dell’articolo.
M.G.
Fotografie di Filippo Tomasi