Si concludono oggi le Olimpiadi di ginnastica artistica.
Possiamo dire a gran voce che sono state delle grandi Olimpiadi, soprattutto grazie allo storico quarto posto della squadra femminile e all’incredibile e tanto agognato argento al corpo libero di Vanessa Ferrari, oltre che all’ottima gara di Ludovico Edalli. Un po’ di amaro in bocca rimane per la mancata qualificazione in finale di Marco Lodadio agli anelli, ma sappiamo bene che Parigi è già a un soffio da noi.
In quest’ultima giornata abbiamo iniziato con la gara alle parallele pari, a salire sul gradino più alto del podio è stato il ginnasta cinese Jingyuan Zou, con un esercizio al limite della perfezione. Dietro di lui il tedesco Lukas Dauser mentre lo storico è andato al collo del turco Ferhat Arican. Siamo contenti soprattutto di aver visto nel complesso una finale senza gravi errori, regalandoci un grande spettacolo ginnico.
La ginnastica femminile, invece, chiude i battenti con la finale a trave. Purtroppo Larisa Iordache è stata costretta a ritirarsi dalla finale poco prima del suo inizio, a causa dell’infortunio subito in fase di qualificazione. Le auguriamo di riprendersi il prima possibile, Larisa è una ginnasta che ci ha già mostrato la sua determinazione e la sua tenacia nel rialzarsi dopo momenti molto difficili, sappiamo e speriamo che anche questa volta sarà in grado di tornare ancora più forte e determinata di prima.
La bella notizia, però, è stata che la pluricampionessa Simone Biles è tornata a competere, specificando che i twisties di cui soffre alla trave sono meno acuti e che Simone ha eliminato dal suo esercizio tutti i tipi di avvitamento (uscendo quindi in doppio carpio). Proprio la Biles è riuscita ad agguantare nuovamente il bronzo olimpico, con un esercizio che prova la sua immensa forza. Anche lei, pur senza l’ingente bottino di medaglie che sulla carta avrebbe potuto portare a casa, ha scritto una pagina importante della ginnastica, vincendo di sicuro il premio più importante di tutti e lanciando un messaggio molto importante.
I primi due gradini del podio, invece, hanno i colori della Cina, con due spaziali esercizi di Guan Chenchen, che perde qualche decimo sulla sua nota D stratosferica ma che, con un alieno 6.6 riesce ad agguantare il meritatissimo oro Olimpico. Dietro di lei è medaglia d’argento Tang Xijing, che ha brillato per pulizia e precisione. La trave odierna, per fortuna, si è rivelata meno scivolosa del solito, nessuna ginnasta è caduta nonostante gli sbilanciamenti, anche significativi, non siano mancati.
In particolare da parte della campionessa olimpica AA Sunisa Lee e della brasiliana Flavia Saraiva, che però si è infortunata in fase di qualificazione e che è arrivata alla finale di oggi con qualche cerotto di troppo. Anche la giovanissima ginnasta russa Urazova si aspettava un esercizio diverso, mancando la serie acrobatica e disseminando qualche sbilanciamento di troppo. Degno di nota è stato anche l’esercizio della ginnasta canadese Elsabeth Black, grande specialista ad attrezzo arrivata quarta nella gara odierna. Il suo esercizio si è rivelato molto solido, nonostante qualche sbilanciamento sulla parte coreografica.
In fine, abbiamo assistito alla finale alla sbarra maschile, a differenza delle finali precedenti in questo caso gli errori sono stati tantissimi e sostanzialmente è riuscito a salire sul podio chi ha gestito meglio la tensione rimanendo attaccato alla sbarra. La medaglia d’oro è andata al ginnasta giapponese Daiki Hashimoto con un esercizio davvero strepitoso. Una storica medaglia d’argento è andata al ginnasta croato Srbic Tin mentre il Comitato Olimpico Russo porta a casa un’altra medaglia con Nikita Nagornyy classificatosi terzo.
Così si concludono queste Olimpiadi, una rassegna che abbiamo aspettato tanto, che ha subito un percorso travagliato e uno storico rinvio. Lo sguardo ora volge ai campionati Mondiali, che si terranno sempre in Giappone e che eccezionalmente si svolgeranno nell’anno Olimpico. D’altronde Parigi è già all’orizzonte.
Clotilde Formica
Foto: FIG