Ricorderemo la mattinata del 23 ottobre 2021 per sempre. Un Campionato Mondiale a Kitakyushu che rimarrà incastonato nella storia del nostro Paese, rendendoci il cuore ricolmo di emozione e orgoglio.
Ci siamo svegliati con la notizia che Marco Lodadio, prima riserva agli anelli, avrebbe disputato la finale tanto agognata e meritata. Non c’è stato il tempo per assimilare la notizia che Nicola Bartolini si preparava a salire sulla pedana del corpo libero. Sapevamo tutti che Nicola poteva ambire a una medaglia, ma la ginnastica artistica è uno sport imprevedibile, lo dimostrano la maggior parte dei podi che abbiamo visto sino ad oggi. Nicola ha mangiato le sue diagonali con una pulizia, una eleganza e una sicurezza da pelle d’oca. 14.800 il punteggio assegnato al suo esercizio. Nicola il suo lo aveva fatto, bisognava solo aspettare gli esercizi degli altri sette pretendenti al podio. In queste occasioni la cosa più difficile è reggere la tensione e portare a termine un esercizio privo di imprecisioni. Uno dopo l’altro i ginnasti in gara si sono accomodati alle spalle di Nicola, che dal primo momento fino all’ultimo ha difeso il suo primo posto in classifica e, alla fine, si è messo al collo un oro fenomenale. Un oro che lo ripaga di tutte le sventure, di tutti gli infortuni, dei momenti in cui molte persone lo davano per finito. Lui, con la tenacia di un leone non si è mai lasciato scalfire dalle circostanze, è sempre andato avanti con un sogno chiuso a chiave in un cassetto ricolmo di spirito di sacrificio e magnesia. Oggi Nicola è d’oro, oggi Nicola è storia.
Dietro di lui guadagna l’argento il giapponese Minami Kazuki, con 14.766, mentre il bronzo va con molta sorpresa al collo del ginnasta finlandese Emil Soravuo, che esegue un esercizio pulitissimo e totalizza 14.700.
Con ancora le lacrime e i brividi per l’oro di Nicola, è iniziata anche la finale al volteggio femminille. Agli scudi per l’Italia la nostra ginnasta olimpionica Asia D’Amato. Nei suoi occhi avevamo letto forte e chiara la voglia di riscattarsi dopo una finale All Around con qualche imprecisione di troppo per gli standard a cui ci ha abituato. La nostra lettura non è stata affatto sbagliata, con due salti esplosivi Asia si infila tra la campionessa Olimpionica Rebeca Andrade e la neo Campionessa Mondiale All Around Angelina Melnikova.
Con il suo primo salto Asia totalizza 14.133, un punteggio che paga un arrivo meno preciso rispetto ai volteggi a cui Asia è solita. È stato in quel momento che la azzurra ha guardato la tavola con aria di sfida, ha preso la rincorsa e ha stampato un secondo salto da 14.033, 8.833 di esecuzione per una media di 14.083. Davanti a lei solo la meravigliosa Rebeca Andrade con una media di 14.966 e due salti davvero incredibili. Asia è ufficialmente vice campionessa iridata. Scoppia in lacrime, si copre il viso con le mani per l’incredulità e l’emozione, mentre i nostri divani tremavano e i palazzetti di tutta Italia si riempivano di commozione. Prima di oggi l’Italia aveva conquistato una medaglia mondiale in tutti gli attrezzi, fatta eccezione per il volteggio. A dire il vero, nessuna italiana si era mai qualificata per una finale mondiale alla tavola. Oggi ci ha pensato Asia, che ha ben pensato non solo di qualificarsi ma di portare a casa un meraviglioso argento.
Ma in questa giornata magica non ci siamo accontentati di due podi e di far risuonare l’Inno Nazionale, noi volevamo di più. Pronti a vestire il body azzurro c’erano già Elisa Iorio per le parallele e Salvatore Maresca e Marco lodadio per gli anelli.
A dare un po’ di tregua a nostro povero cuore all’impazzata è stata la finale al cavallo con maniglie. Una finale bellissima che, anche in questo caso, vede un podio storico. A trionfare, infatti, è il giovane ginnasta statunitense Nedoroscik Stephen con un esercizio da 15.266, primo ginnasta americano a vincere un oro iridato su questo attrezzo. Dietro di lui vincono l’argento parimerito il cinese Weng Hao e il giapponese Kaya Kazuma con un punteggio di 14.900.
Subito dopo è iniziata la finale agli staggi con protagonista la nostra Elisa Iorio, grande ritorno in campo internazionale dopo il lungo infortunio. Elisa ha dimostrato di essere una ginnasta di altissimo livello, ha eseguito un esercizio bellissimo con delle linee invidiabili, un ritmo incredibile e delle difficoltà da capogiro. Elisa totalizza uno strabiliante 14.400 migliorando di ben 0,217 il suo punteggio di qualifica e passando dall’ottavo posto al sesto posto (a soli 0,333 di distanza dall’oro). A trionfare in questo caso è la cinese Xiaoyuan Wei con 14.733, mentre a causa di alcune imprecisioni Rebeca Andrade deve accontentarsi della medaglia d’argento. Al terzo posto l’altra ginnasta cinese Rui Luo, con lo stesso punteggio della Andrade (14.633) ma con una nota E inferiore (il parimerito viene concesso solo quando sono identiche anche nota D e nota E).
Dulcis in fundo, la nostra lunga e indimenticabile mattinata italiana si è conclusa agli anelli. Come specificato all’inizio, fino a qualche ora fa Marco Lodadio avrebbe dovuto guardare la finale dagli spalti del palazzetto di Kitakyushu. Il destino ha voluto diversamente. Il cinese Boheng Zhang, infatti, ha rinunciato alla finale in questione, permettendo a Marco (in quanto prima riserva) di gareggiare. Dopo le qualifiche Salvatore Maresca si era qualificato con l’ultimo punteggio, Marco era fuori. In quella circostanza, Salvatore ci aveva fatto una promessa. Aveva detto che un giorno loro due, grandi amici prima ancora che compagni di squadra, sarebbero stati sul tetto del mondo insieme. Nessuno avrebbe immaginato che quel giorno sarebbe stato così vicino, che sarebbe stato oggi.
Salvatore è stato il secondo a salire sull’attrezzo. Questo era finalmente il suo momento, le gare precedenti ci avevano dimostrato quanto la classifica di qualificazione fosse ininfluente. Poteva succedere di tutto. È successo di tutto. Salvatore ha eseguito un esercizio pazzesco, terminando con i piedi letteralmente incollati al tappeto. 14.833 per lui, meglio delle qualifiche. Poi l’attesa. Solo il cinese Xiangyu Lan, con una precisione incredibile e con un punteggio di 15.200 gli passa davanti. Poi arriva il parimerito con Grigorii Klimentev. In fine, certi della medaglia, tutti gli occhi erano puntati su Marco Lodadio.
Nel palazzetto si sentiva un tifo impressionante a suo favore, eravamo tutti lì con lui a pregare per una rivincita, doveva solo fare il suo esercizio per vivere un sogno. Marco abbraccia i suoi anelli, danza su di essi e poi è stata la magia. 14.866: Marco Lodadio è di nuovo vice campione agli anelli. Dietro di lui l’amico fraterno Salvatore Maresca con il russo Klimentev.
Il nostro cuore correva all’impazzata, sguazzando nell’incredulità di questa giornata fantastica, al di sopra di ogni nostra più rosea aspettativa. Un oro, due argenti e un bronzo. Questo è il pesantissimo bottino che i nostri eroi hanno portato a casa. Emozioni e momenti che incorniciano una delle giornate più entusiasmanti, emozionanti e fuori di testa di tutta la storia della ginnastica artistica italiana, e non è ancora finita. Grazie ragazzi, solo grazie.
Clotilde Formica
Foto: Filippo Tomasi