Il Grand Prix Yomo Cup, tra rientri, conferme e novità!

Si è tenuto sabato 22 novembre a Firenze il Grand Prix Yomo Cup, l’annuale appuntamento che vuole riunire tutte le discipline della Ginnastica d’Italia, per festeggiare insieme al pubblico tutti i successi conseguiti durante l’anno.
Per l’artistica non potevano, quindi, mancare i protagonisti azzurri che abbiamo visto impegnati agli Europei di Sofia e ai Mondiali di Nanning, più qualche piacevole rientro in campo gara, come quello di Carlotta Ferlito, Lorenzo Ticchi,  Enrico Pozzo e Matteo Morandi, costretti a saltare gli  appuntamenti più importanti di questo 2014 a causa di infortuni.

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Il ritorno più atteso è stato però quello di Enus Mariani, che poco più di due anni fa saliva sul gradino più alto del podio AA agli Europei juniores di Bruxelles. Un problema alla schiena, l’ha obbligata a stare ferma per più di un anno, la passione per questo sport e la voglia di raggiungere i suoi obiettivi l’ha aiutata a non arrendersi. Enus si è così esibita per la prima volta, dopo lo stop, di fronte al pubblico, che l’ha applaudita calorosamente premiandola anche per la miglior esibizione della giornata. Splendide le sue linee, quelle il tempo non le ha cambiate e non le cambierà mai, così come l’espressività e l’eleganza che Enus riesce ad avere sugli attrezzi, che siano le parallele, la trave o il corpo libero.

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Ricordiamo inoltre che, tra un paio di settimane, la stellina della Pro Lissone sarà in Messico per l’Abierto de Gimnasia, dove tornerà di nuovo sotto agli attenti occhi della giuria internazionale.

Discorso diverso invece, per Carlotta Ferlito, che dopo la Golden League di settembre, è tornata ad esibirsi al corpo libero di fronte al pubblico italiano, che ha potuto applaudire lo tsukahara, un elemento che Carlotta non presentava in gara da ben quattro anni e che non ha fatto altro che confermare quello che avevamo già scritto dopo Marsiglia, ossia che anche Carlotta è più determinata che mai a tornare più forte di prima.

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Lorenzo Ticchi rientrato da qualche giorno dalla Spagna, dove aveva preso parte al Memorial Blume, ha brillato alla sbarra, uno degli attrezzi che da sempre gli è più congeniale. Dopo l’infortunio subito agli Europei di Sofia, anche le intenzioni di Lorenzo sono chiare: riscattarsi nel miglior modo possibile. Un bentornato va anche ad Enrico Pozzo, che dopo il problema alla spalla, al Mandela è tornato sulla sua amata sbarra, dove ha concluso un buonissimo esercizio.
Così come Matteo Morandi, che dopo l’infortunio al ginocchio, che l’ha tenuto a casa dai Mondiali di Nanning, si è nuovamente esibito agli anelli, i suoi anelli, quelli che l’hanno visto sul podio olimpico a Londra 2012.

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A rendere “storico” il Grand Prix ci ha invece pensato Erika Fasana, che per la prima volta nella storia della ginnastica italiana ha presentato il Chusovitina (doppio teso con un avvitamento) al corpo libero. Un anno esatto fa, mentre il resto della ginnastica festeggiava i Mondiali di Anversa al Grand Prix di Modena, usciva un articolo in cui Erika in fase di recupero dall’infortunio diceva “voglio tornare più forte di prima”.  A marzo del 2014 a Jesolo diventa la seconda italiana di sempre ad eseguire lo tsukahara avvitato, a maggio parte per gli Europei di Sofia, a settembre vince cinque medaglie nazionali e ad ottobre parte per i suoi primi Campionati del Mondo, dove centra ben tre finali. Tra due settimane sarà a Glasgow per la sua prima Coppa del Mondo e l’inserimento del Chusovitina, per quanto straordinario, è solo la ciliegina sulla torta di questo lungo anno. Complimenti Erika!

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Anche Nicola Bartolini, rientrato dalla Cina, si è subito messo a lavoro per incrementare le difficoltà, molto ben eseguito il doppio avanti con mezzo al corpo libero. Come lui, anche Tommaso De Vecchis, porta una novità: il difficile Kovacs alla sbarra.

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Emozionante e coinvolgente come sempre la nostra Vanessa Ferrari, che con il suo splendido corpo libero, ha chiuso le esibizioni per la sezione artistica, ma non la sua stagione agonistica, che prevede ancora due importanti uscite: la Coppa del Mondo di Stoccarda e quella di Glasgow!

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Un pomeriggio indubbiamente ricco di ginnastica e di piacevoli novità hanno reso questa edizioni del Grand Prix indimenticabile ed emozionante; ci permettiamo però di riportare anche, quelle che secondo noi e le persone con le quali abbiamo avuto il piacere di parlare, sono state le note negative.
Non sappiamo chi sia il responsabile, se la verità penda da una sola parte o meno, sappiamo però che non è stato affatto corretto che delle tre ospiti internazionali annunciate come presenti fino a pochi giorni prima se ne è poi effettivamente vista solo una. Gli infortuni e gli imprevisti in questo sport purtroppo succedono spesso e nessuno può farci niente, tutti gli appassionati avrebbero capito o quanto meno accettato la situazione, che però non giustifica l’assoluta mancanza e/o ritardata comunicazione della stessa.

Anche la sicurezza non è stata gestita nel migliore dei modi: permettere che il pubblico invadesse il campo gara pochi secondi dopo l’ultima premiazione, non solo ha impedito ai ginnasti stessi di raggiungere gli spogliatoi tranquillamente, di salutarsi, ma ha ostacolato anche il lavoro della stampa, che non ha potuto intervistare i protagonisti, letteralmente sommersi da migliaia di fan.  Così come mancava qualcuno incaricato di aiutare il pubblico a trovare i propri posti.

Sono due anni che la ginnastica gode (per fortuna) di una particolare e sempre più numerosa popolarità, non sarebbe quindi dovuto essere difficile prevedere quella assurda “rincorsa agli autografi”. Il servizio di sicurezza ha così finito per vietare ai ginnasti stessi di fare autografi, accompagnandoli personalmente fino al pulmino. Il paradosso? Sentire il pubblico attaccare con parole non molto carine le ginnaste e i ginnasti che tra uno spintone e l’altro venivano accompagnati fuori. Partendo dal presupposto che l’educazione prescinde dall’organizzazione  della sicurezza, l’autografo è solo un di più, vorremmo ricordarvi che in linea generale gli atleti non sono tenuti a farli come qualcuno ha detto, ci sono situazioni e contesti in cui sarebbero solo
un’inutile distrazione.

“Dovrebbero fare come alla Golden League” si è sentito dire, ed effettivamente questo è quello che ci permettiamo di consigliare a chi dovrà organizzare eventi simili in futuro.  Se possibile ovviamente, ci sembra che prevedere un’ora e un posto preciso, in cui attraverso un sistema controllato, il pubblico possa tranquillamente incontrare gli atleti per gli autografi possa essere una adeguata soluzione.

Detto questo, ci teniamo nuovamente a fare i complimenti a tutti i ginnasti che hanno preso parte a questa manifestazione, così come a tutte le competizioni nelle quali hanno splendidamente rappresentato l’Italia! Grazie ragazzi! Ed un abbraccio particolare va a Giorgia Campana, che si è infortunata al piede proprio durante il corpo libero, è ancora in attesa di ulteriori accertamenti e sperando che tutto si sistemi il più presto possibile vogliamo urlarle un “gamba” speciale: forza Gio!
S.V.

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