MARIA PASEKA: “Ho detto no all’operazione, sogno l’oro olimpico e… un domani mi piacerebbe allenare in Italia!”.
– Sei arrivata a Rio con una Olimpiade alle spalle, Londra 2012 (argento con la squadra e bronzo al volteggio) e il titolo di campionessa del mondo al volteggio, conquistato nel 2015 a Glasgow. Come hai vissuto la tua seconda Olimpiade? E cosa hai fatto una volta tornata a casa? Come stai oggi e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Pensi a Tokyo?
“A livello psicologico l’Olimpiade di Rio è stata sicuramente più facile rispetto a quella di Londra, ero estremamente agitata e preoccupata lo stesso, ma penso sia normale, un’Olimpiade è sempre un’Olimpiade! A livello pratico la formazione della squadra era praticamente la stessa, eravamo sempre noi, con l’aggiunta delle nostre due “piccoline”… e gli unici pensieri che mi passavano per la testa erano quelli di non voler deludere la mia squadra e il mio Paese, ed ovviamente me stessa nella gara individuale.
Subito dopo Rio sono partita per la Germania, che per me ha rappresentato uno stimolo a prendermi cura di me stessa e un’occasione per riposarmi insieme alla mia famiglia. In quel periodo (quasi un paio di mesi), sono stata seguita da un medico che mi curava la schiena, ho fatto tante sedute di fisioterapia e massaggi… e poi anche un po’ di ginnastica. I medici mi hanno detto di operarmi alla schiena e di smettere di allenarmi, ma mi sono rifiutata! Non voglio ancora smettere, voglio provare ad arrivare a Tokyo! Non posso promettere niente, è ancora presto e ci sono tante incognite… vedremo cosa succederà, non mi piace pensare troppo al futuro.
I miei obiettivi? Un oro olimpico. Un domani invece, vorrei essere un’allenatrice, ma non solo in Russia, anzi… mi piacerebbe moltissimo lavorare in America, in Italia o in Spagna!”
Grazie di cuore a Maria Paseka, per la disponibilità e la gentilezza con cui ha deciso di rispondere alle nostre domande.
English version.
“From the psychological point of view I’ve found my Rio Olympics a little easier than London, when I felt extremely worried and under pressure. From the practical one instead, the only thing that’s changed is the team formation, with our new little girls…the Olympics is always the Olympics! The only thoughts crossing your mind are not to let your team and motherland down, or even yourself in an individual contest.
I’ve been to Germany after Rio, it stimulated me to take care of myself and family…and obviously a bit of rest! I’ve been followed by a doctor who treated me, then did some massages and then some gymnastics. They said that my back needs surgery and I should stop here, but I refused! I still want to give it a try for Tokyo, but I can’t guarantee anything…let’s just see what happens, I don’t like overthinking about the future.
My main aims are to win an Olympic gold in gymnastics and to become an international coach in general life. I’d love to work not only in Russia, but also in countries like USA, Spain or Italy”
Intervista rilasciata da Maria Paseka per Ginnastica Artistica Italiana. Interprete e traduzioni a cura di Alessia Covino.
Photo credit: sportgymrus-Naumov Oleg