Valeri Liukin, il responsabile tecnico della Nazionale più forte al Mondo, quella americana, ha rilasciato un’ interessante intervista ai media russi (tass.ru) al termine dell’ultima finale mondiale di Montreal.
Ve la riportiamo qui di seguito tradotta.
– Valentina Rodionenko la considera l’allenatore più forte al mondo. Lo sapeva?
“Sinceramente no, non l’ho mai sentita parlare di me, ma sono molto contento che una persona così competente abbia una considerazione così alta di me”.
– Lei ha un successo pazzesco in America. La sua palestra, la WOGA, ha diverse succursali nel Paese. Ha mai pensato di aprirne una anche in Russia?
“E’ molto difficile parlare e ipotizzare questa cosa. Io vivo in America da anni e nessuno è mai venuto a propormi una simile cosa dalla Russia”.
– Perché ha accettato di diventare responsabile tecnico della Nazionale, quando lei era un uomo e tecnico di successo in America? E’ improbabile che lei abbia accettato per i soldi.
“Questo per me era il passo successivo nella vita. Per me la ginnastica è la mia vita, mi alzo la mattina e non vedo l’ora di andare ad allenare. Io sono stato campione olimpico, mia figlia è stata campionessa olimpica, mia moglie era atleta della nazionale… la mia vita è educare i campioni olimpici. Lavorare con una intera squadra era il passo successivo e volevo davvero provarlo!”
– Cosa pensi delle performances delle ginnaste russe in questo Campionato del Mondo?
“Mi è piaciuta molto la squadra russa. Ha portato giovani atlete e questo è molto importante per lo sviluppo del sport. Portare i giovani è l’obiettivo di chi sta sviluppando un sistema che funziona.”
– Qualche giorno fa, Nellie Kim, ci ha detto che secondo lei la russa Eremina può diventare una delle contendenti all’oro a Tokyo. Cosa ne pensa lei?
“Sono assolutamente d’accordo con Nellie. Elena Eremina è una ginnasta molto qualificata e che sicuramente avrà un grande futuro. Si può tranquillamente scommettere su di lei, anche perché mancano ancora 3 anni per Tokyo e ha tempo per rafforzare i suoi programmi ulteriormente. Alle parallele è già praticamente pronta, alla trave è molto bella. Infatti non è un caso che torni a casa con due medaglie”.
– Aliya Mustafina torna ad allenarsi dopo aver avuto una bambina. Lei pensa che tornerà ai livelli di prima? Che prospettive ha?
“Aliya ha un carattere molto forte, non ho alcun dubbio su di lei, tornerà ai suoi livelli di prima, ma sarà difficile arrivare a quelli di adesso però, non sarà facile”.
– Cosa manca alla ginnastica russa per essere la più forte al mondo? Riuscirà a tornare ad essere leader come l’Unione Sovietica di un tempo?
“Certo che la Russia può riuscire ad essere la migliore al mondo. Perché non ci sia ancora riuscita, non lo so. E’ difficile giudicare come lavori il sistema russo, io vedo in gara le migliori ginnaste in quel momento, ma per giudicare la preparazione di una Nazione dovrei vedere come lavora la loro prima riserva.
E’ molto importante poi, il lavoro di base. Non va sottovalutato”.
– Come valuta il risultato della squadra americana qui a Montreal?
“Non è certo stata una delle nostre migliori prestazioni. Non è stato facile, la nostra migliore ginnasta, Ragan Smith, si è infortunata prima della finale. Tuttavia la nostra seconda ginnasta, Morgan Hurd, è riuscita a mantenere la concentrazione e a vincere l’oro”.
– Elena Eremina al debutto ai suoi Mondiali vince il bronzo e spiega che ha sbagliato a causa della sua inesperienza, mentre Morgan Hurd, anche lei al debutto, vince senza spiegare niente. Avete uno psicologo che segue le ragazze?
“Vivo in America da anni, non so come si allenino in Russia, quindi non posso paragonare. No, comunque non abbiamo uno psicologo che segue le ragazze, se ci sono problemi, li risolviamo”.
– L’allenatore di Morgan Hurd è “sovietico”, così come lo è lei e tanti altri tecnici della nazionale americana. Si può quindi dire che il successo dell’America è merito della ginnastica sovietica?
“Sì, sicuramente. In generale, il contributo degli allenatori sovietici allo sviluppo della ginnastica statunitense è enorme. Molti specialisti dell’URSS si sono trasferiti all’estero sin dagli inizi degli anni novanta. L’America è così forte che raccoglie le menti migliori da tutto il mondo. I professionisti sono molto apprezzati qui, e non importa da dove provengano”.
– Nella squadra americana non c’era Simone Biles. La rivedremo?
“Tornerà la prossima stagione e se riuscirà a convincere, la rivedremo ai Mondiali del 2018. Dovrà dimostrare di meritarsi il posto in squadra. Se sarà così, allora la rivedremo”.