A tu per tu con Tommaso

Intervista con l’uomo, il ginnasta, l’imprenditore Tommaso De Vecchis. E parliamo anche di tigri!!!

Con piacere abbiamo avuto l’occasione di parlare con un protagonista, non solo in campo gara, di questo piccolo/grande mondo che è la ginnastica artistica.

Abbiamo notato con piacere che negli ultimi anni si è “buttato” in un’esperienza imprenditoriale nuova, dinamica e ironica (chi non ricorda i broccoli?) e siamo riusciti ad avere un’intervista dove parla di se’, non tanto come atleta, quanto come imprenditore ed uomo.

A voi!

G.A.I. : come ti è venuta l’idea di iniziare una produzione di abbigliamento tecnico per la ginnastica?
T.D.V.: È partito tutto da una mia necessità: dato che passo intere giornate in palestra con pantaloni tecnici da ginnastica, avevo voglia di indossare qualcosa di diverso rispetto ai classici capi tinta unita e così mi misi a cercare qualcosa di differente, senza però avere successo. Questo è il motivo per cui ho creato il mio marchio: non trovavo niente che mi rappresentasse. Ho deciso allora di inventarlo.

G.A.I. : E l’idea di fondo della tua linea?
T.D.V. Perchè la ginnastica è uno sport estremamente serio e rigoroso, ma non per questo bisogna viverlo con eccessiva serietà. Voglio dire che si può essere seri e diligenti in ciò che si fa anche divertendosi e lasciandosi andare ad una risata ogni tanto. In molti hanno detto che ho “svecchiato” l’ambiente. Ho avuto conferma che ce ne fosse bisogno quando dopo l’uscita dei miei primi capi ho visto altri marchi affermati in Italia far uscire collezioni da allenamento caratterizzate da grafiche colorate e divertenti. Questo mi ha reso particolarmente fiero di ciò che ho fatto, perché fino a quel momento io ero solo un ginnasta.

G.A.I. : Decidi te i disegni? I tessuti? Lo stile?
T.D.V. Assolutamente sì, è tutto frutto della mia mente un po’ pazza sotto certi aspetti. Anche i tessuti li seleziono io e devo dire che ho il vantaggio di poterli provare su di me e su ginnasti e ginnaste miei amici di alto livello prima renderli disponibili al “grande pubblico”. Quindi per quel che riguarda la scelta dei tessuti posso dire di andare proprio sul sicuro. Lo stile l’ho definito io nel tempo: posso dire che i miei capi sono facilmente riconoscibili e distinguibili dagli altri perché seguono una linea ben definita, e sarà sempre così.

G.A.I. : Parliamo di questo nuovo progetto: come è nata l’idea? E la scelta del testimonial?
T.D.V. Io e Marco (Lodadio ndr) ci conosciamo da una vita, avevamo 12 anni la prima volta che ci siamo incontrati e negli anni abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto di amicizia. Un giorno mi ha detto di provare grande ammirazione per ciò che avevo creato ed io proprio non me l’aspettavo. Mi ha fatto un piacere incredibile. Da qui l’idea di creare una collezione speciale per lui. E quale momento potrebbe essere migliore di questo che è l’anno delle sue olimpiadi?

G.A.I. : Ci spieghi le particolarità dei prodotti di questo nuovo progetto?
T.D.V. Ciò che ho voluto fare è stato creare qualcosa che rappresentasse la sua persona e non per forza “il Marco anellista”. Anni fa mi disse che per gareggiare al meglio doveva avere gli occhi della tigre e infatti l’ha addirittura tatuata sulla spalla. Così l’abbiamo ridisegnata in chiave Timmuz creando una campagna che trasmettesse un messaggio positivo: “non serve avere paura, non serve pensare alla vittoria. Avrò lo sguardo di una tigre. Siamo solo io e l’attrezzo, e tutto il resto non conta”.
Tutto gira attorno a questo messaggio e vogliamo che chi indossa i suoi capi possa percepire il messaggio. Per quel che riguarda l’aspetto tecnico abbiamo creato tre categorie di prodotto: ginnastica, fitness e accessori. Per la parte di ginnastica i pantaloni corti e lunghi in lycra per il settore maschile e il body da allenamento femminile, il nostro best seller. Per la sezione fitness invece gli shorts da donna e le t-shirt. Ci tengo molto a queste ultime perchè non si tratta di una maglietta comprata all’ingrosso dall’estero su cui abbiamo stampato, ma l’abbiamo realizzata noi, cucendola nel nostro laboratorio e scegliendo un tessuto prodotto in Italia che ho testato a lungo prima di approvare. Inoltre la stampa serigrafica è stata realizzata con cura maniacale e si vede. Ecco spiegato il prezzo più alto rispetto alle t-shirt che si vedono in giro. Perchè non è una maglia come tante, tutt’altro.

G.A.I. : Hai appena lanciato una t-shirt in edizione limitatissima in vendita per dieci giorni, ci spieghi di cosa si tratta?
T.D.V. Abbiamo voluto creare una t-shirt di lusso, un vero pezzo da collezione. Abbiamo fatto ricamare al centro della t-shirt la tigre bianca di Marco da un ricamificio che ha una storia di 100 anni. Chi l’acquista non sta solo comprando una maglia, ma la storia che c’è dentro ad essa. Le t-shirt sono soltanto 10 e sono numerate (1/10, 2/10 e così via). Arrivano con un packaging davvero speciale: sono accompagnate da una dedica scritta a mano da Marco per l’acquirente e il suo autografo. Ma la cosa più incredibile di questa t-shirt è che acquistandola, verrà fatta una donazione a nome dell’acquirente al WWF per l’adozione di una tigre. Praticamente chi l’acquista si vedrà consegnare una t-shirt numerata, con dedica e autografo di Marco e certificato di adozione di una tigre a suo nome. Io la reputo un’operazione incredibile, infatti sarà in vendita solo per 10 giorni e poi sparirà per sempre. Per maggiori informazioni su questa iniziativa, CLICCATE QUI

G.A.I. : Pensi che questo potrà essere il tuo futuro? E, più che altro, hai pensato al tuo futuro quando terminerai la carriera da ginnasta?
T.D.V. Al mio futuro ci penso ossessivamente da anni. Adoro fare l’atleta ma prima o poi dovrò smettere di farlo. Per questo motivo sono anni che sto preparando la strada che seguirò una volta conclusa la carriera da atleta: sono uno studente della facoltà di scienze motorie, faccio il personal trainer in molte palestre di fitness di Milano e da poco più di due anni ho avviato il mio marchio. Se non facessi l’atleta investirei molto più tempo in queste attività.

Ringraziamo Tommaso per averci concesso un po’ del suo tempo e lo salutiamo con una “a presto sui campi di gara”.

F.T.

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