Parliamo con: Ilaria Leccardi

Tra le persone che abbiamo incontrato in questi anni di “ginnastica” vi è una giornalista che ha al suo attivo diversi libri che parlano proprio di questo sport. Una persona che ha vissuto in prima persona questo sport per poi riversare il suo amore in quello che scriveva. Le abbiamo posto alcune domande in un momento per lei importante, è in attesa del suo primo figlio e “costretta” a riposarsi un po’. Questo è quello che è venuto fuori dal nostro incontro. Grazie Ilaria per la collaborazione.

G.A.I.: come mai hai iniziato a scrivere di ginnastica, e quale è stata la spinta per continuare a farlo?

Ho sempre sognato di lavorare come giornalista, fin da bambina. Volevo occuparmi di quanto accade nel mondo, ho una propensione naturale e spontanea verso alcune parti del pianeta, Sudamerica e Medioriente prime fra tutte. Un interesse che oggi riesco ad assecondare anche grazie al mio lavoro all’agenzia stampa LaPresse, dove lavoro in redazione Esteri. Ma al tempo stesso, sono anche stata per gran parte della mia vita una ginnasta. Mai raggiunti altissimi livelli, ma sempre con una grande passione guidata dal mio allenatore e maestro Oreste Ciocala, presso la società Scapolan nella mia città, Alessandria. Così, dal 2006, ho iniziato a unire la passione per i viaggi con quella per la ginnastica. Via per i Mondiali di Arhus: arrivo in Danimarca il 19 ottobre, giorno dopo il mio compleanno, poche ore dopo mi godevo dalle tribune l’oro iridato di Vanessa Ferrari. Straordinario. Da lì ho cercato di non fermarmi più e ho deciso che di questo bisognava scrivere. Troppe storie, troppe curiosità, troppa passione per passare inosservato. Inoltre, in Italia non c’era mai stato nessuno che aveva “osato” scrivere un libro a tutto tondo sulle palestre, le loro difficoltà, i problemi di questo sport. E così, dopo gli Europei di Amsterdam 2007, ho deciso di iniziare ‘Polvere di magnesio’, grazie anche alla spinta propositiva della mia storica amica e compagna di allenamenti Valeria Minelle, che mi ha accompagnato per una lunga maratona attraverso le realtà italiane che abbiamo raccontato nel libro… Un volume che, a cinque anni dalla sua uscita in libreria e dopo diverse ristampe, continua a mio avviso a essere attuale.

G.A.I.: Avendo scritto del passato, oltre che del presente, come ti pare la ginnastica odierna, le ginnaste odierne ecc rispetto a quelle di qualche tempo fa?

La ginnastica di oggi è sicuramente spettacolare e quasi incredibile, per la difficoltà tecnica e artistica, a livello sia femminile sia maschile. Rispetto al passato però risalta soprattutto una grande e spiccata pulizia dei movimenti e delle difficoltà, che appaiono limpidi, ben terminati, preparati in modo ottimale nel corso degli allenamenti. A livello di innovazione sicuramente si vedono delle novità, ma avendo io studiato la ginnastica degli Settanta e Ottanta, vi assicuro che allora non si era da meno. Era una fase di sperimentazione, quindi magari si incappava in maggiori errori e imprecisioni. Ma la ginnastica di qualche decennio fa era per certi versi ancor più spettacolare, penso a un attrezzo come la trave, dove si vedevano avvitamenti e difficoltà al limite del pensabile. Anche tra le ginnaste azzurre. La nostra Patrizia Luconi, tra le migliori azzurre degli anni Ottanta, eseguiva già il salto indietro avvitato sulla trave e, proprio come Veronica Servente, diede il proprio nome a un salto al volteggio particolarmente complesso nel codice dei punteggi.

G.A.I.: I tuoi libri…. e l’ultimo “La strada di Lena”.

La mia è stata una ricerca lunga, partita con ‘Polvere di magnesio’, concentrato principalmente sulla ginnastica italiana, passata per ‘Con grazia e con forza’, un libro che racconta la nascita della ginnastica in Italia attraverso le società storiche e centenarie e le imprese dei principali campioni, e arrivata fino al mio ultimo lavoro, ‘La strada di Lena’. Tre anni di studi, ricerche e interviste, per raccontare la straordinaria storia di Elena Mukhina, campionessa del Mondo nel 1978, tra le pochissime a battere la divina Nadia Comaneci sul campo, e del suo allenatore Mikhail Klimenko, per tutti Misha. Due figure che hanno rivoluzionato la ginnastica artistica femminile. Basti pensare che Elena fu la prima donna al mondo a portare in gara al corpo libero quello conosciuto come Tsukahara (doppio salto raccolto indietro con un avvitamento) e poi inventò molto altro con Misha, tra cui uno spettacolare salto avvitato alle parallele. A sole due settimane dai Giochi Olimpici di Mosca 1980, però, Elena, reduce da una difficile annata minata da infortuni, cadde in allenamento riportando una grave lesione alle vertebre che la costrinsero per il resto della vita immobile a letto. Misha, dopo alcuni anni passati ancora in Urss, arrivò in Italia come responsabile del centro tecnico di Roma e aiutò il movimento femminile a crescere tecnicamente, dando una vera e propria svolta alla ginnastica azzurra. Seguire le loro storie, con momenti gioiosi e drammatici, mi ha permesso di riscoprire e ripercorrere oltre trent’anni di storia della ginnastica internazionale, da inizio ani Settanta fino a metà anni Duemila. C’è ancora molto da dire, così come ci sono ancora tanti tasselli da riempire, ma spero con i miei lavori di aver contribuito a raccontare qualcosa di questo straordinario e affascinante sport.

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G.A.I.: MWS Massima Women in Sport, ci racconti di questa iniziativa editoriale?

Dallo scorso anno sono impegnata con la casa editrice Bradipolibri, la stessa con cui ho pubblicato i miei volumi sulla ginnastica, con un nuovo progetto: MWS Massima Women in Sport, una rivista mensile interamente dedicata allo sport femminile, di cui sono direttrice. Ginnastica, certo, ma anche tanti altri sport da seguire, grazie a un nutrito gruppo di collaboratori. Il progetto è ambizioso, ma ha già avuto ottimi riscontri. Ora ci stiamo preparando a seguire le Olimpiadi di Sochi, con me per qualche tempo ai box. Sono infatti in dolce attesa e ho dovuto fermarmi per un periodo…
Ogni mese pubblichiamo storie straordinarie di sportive più e meno conosciute, tematiche legate al mondo del movimento al femminile, curiosità, calendari sportivi, e tanto altro ancora. Siamo anche su internet (www.massimawomeninsport.it) su Facebook e Twitter. Ci trovate in abbonamento oppure su Amazon e in libreria.

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Auguriamo un felice proseguimento di maternità ad Ilaria, sperando di vederla presto (con prole) alle prossime gare!!!

(foto del titolo di Mauro Ravarino)

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