Caso HANEY: altri particolari

Emergono altri particolari sul caso Maggie Haney.

Alcuni stralci della documentazione allegata al caso Haney:

Alcune settimane prima dell’ U.S. Championships, Maggie Haney voleva aggiungere un nuovo salto ad una ginnasta durante l’esercizio alle parallele. La ginnasta aveva esitato. Non aveva provato questo salto da mesi. Era spaventata ed esausta.

Ma Haney ha chiesto comunque alla ginnasta di fare il salto. La ginnasta ha continuato a esitare. Haney ha iniziato a ridicolizzare la ragazza di fronte ad altre ginnaste. Victoria Levine, l’assistente di Haney alla MG Elite, il club di ginnastica del New Jersey, ha iniziato a urlare contro la ragazza.

La ragazza ha chiesto agli allenatori di non fare il salto. Costretta dalle allenatrici, la ginnasta ha provato il salto, cadendo e colpendo la testa prima sull’attrezzo e poi sul cemento esposto prima di atterrare nella buca. Haney e Levine si misero a ridere della ragazza nella buca fino a quando non capirono che stava avendo delle convulsioni.

La ragazza aveva subito due fratture del cranio. Sua madre arrivò all’ospedale e trovò un prete vicino al corpo privo di sensi.”Pensavo fosse morta”, ha ricordato la madre. La ginnasta si riprese, ma continua tutt’ora a soffrire di emicrania.

L’incidente è stato uno delle dozzine di esempi di abusi fisici, verbali ed emotivi da parte di Haney alle giovani ginnaste. Questa documentazione è stata fornita a USA Gymnastics, l’organo di governo nazionale dello sport, tra il 2016 e questo marzo, secondo un’indagine del Southern California News Group.

Le interviste e i documenti delineano il modo in cui Haney ha tirato le ginnaste per i capelli, ha imprecato e urlato contro di loro, ha fatto vergognare le ragazze dei loro corpi, le ha ridicolizzato e le ha chiamate “ritardate” se non potevano eseguire una routine o si sono rifiutate di provare una nuova abilità di cui erano impaurite. Dalla documentazione emerge che la Haney ha minacciato di suicidarsi se le migliori ginnaste – tra cui la campionessa del mondo Riley McCusker – avessero lasciato la palestra MG Elite.

Nella documentazione si dice che la Haney ha costretto le ginnaste a rimuovere le stecche gessate o altri dispositivi medici protettivi per allenarsi o competere mentre erano infortunate. Il problema divenne così grande che alcuni genitori iniziarono a chiedere ai medici di apporre il gesso permanente sugli arti delle loro figlie in modo che non potessero essere rimossi durante gli allenamenti o tantomeno le competizioni.

Nella documentazione emerge che le ginnaste continuano ad avere incubi sugli abusi e soffrono di attacchi di panico, depressione, pensieri suicidi e problemi di immagine corporea e disturbi alimentari. Per alcune ginnaste, l’ansia e la depressione hanno portato a comportamenti autolesionistici.

Le udienze sono durate 13 giorni nel corso di due mesi, ed hanno suscitato dolorosi ricordi e paure. Una ginnasta, che ha chiesto di non essere identificata, ha cercato di affrontare la sua ansia scrivendo una lettera a Haney. Per lei gli abusi sono stati così traumatizzanti che ogni volta che andava agli allenamenti, ha scritto, sperava di morire in un incidente d’auto sulla strada per la palestra.

Fonte: The O.C. Register

Vi riportiamo questi particolari per ricordarvi che comportamenti come questi, o simili, sono sempre inaccettabili. Lo sport è sacrificio, sudore, rinunce, certamente, ma anche divertimento e gioia. La severità è altra cosa. Non scordatelo mai.

F.T.
Foto: Filippo Tomasi

Lascia un commento