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STUTTGART WORLD CUP: Vanessa “sono qui e me la gioco fino in fondo”.

Stoccarda, 29 novembre 2014.

A pochissimi metri dalla Porsche Arena, migliaia di persone erano in fila davanti alla sede della Mercedes, per incontrare e festeggiare il neo campione del Mondo di F1, Lewis Hamilton.

Noi invece, a Stoccarda, c’eravamo per quelli che sono i nostri campioni e che nulla, se non il ritorno economico purtroppo, hanno da invidiare agli altri. Per fortuna la Coppa del Mondo è da sempre uno dei pochissimi eventi che prevede un premio economico per tutti i partecipanti, chiaramente proporzionale alla posizione in classifica.

Larisa Iordache, Aliya Mustafina, Alla Sosnitskaya, Jessica Lopez, Kim Bui, Lisa Katharina Hill, Elsabeth Black e la nostra Vanessa Ferrari, queste le protagoniste della prima tappa delle World Cups series.

Ed ecco un piccolo riassunto della Coppa del Mondo vissuta da noi.

VENERDI’.
Vanessa arriva a Stoccarda nel primo pomeriggio, giusto in tempo per riposarsi un pochino e per preparasi alla prova podio. La settimana per lei non era stata affatto semplice, l’influenza, la febbre e la paura di non riuscire a dare il massimo l’avevano obbligata a diminuire i carichi di lavoro. Così che anche in prova podio Vanessa risparmia le poche energie che ha per il giorno dopo, dove ancora non sa cosa presenterà perché “tutto dipende da come mi sentirò”. Un avvitamento, uno e mezzo, due? Tsukahara avvitato o doppio teso? Il non sapere cosa si riuscirà a fare rende il giorno prima di una gara ancora più stressante di quanto già non lo sia.
Vanessa però è una tosta, lo sappiamo tutti, e al suo “darò il meglio di me lo stesso” potevamo già immaginare che avrebbe vinto anche sull’influenza.

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SABATO.

“Come ti senti?” “… male, conosci un modo per farmi avere la forza?” “Vieni te la passo tutta in un abbraccio”

Un gesto più che simbolico ovviamente, perché già sapevo che nonostante tutto, avrebbe vinto lei. Ed infatti la gara inizia con un DTY… poteva forse limitarsi? No. “Sono qui e me la gioco”, questa è la Vanessa dei dieci minuti prima dell’inizio della gara. Purtroppo il non aver allenato il doppio avvitamento correttamente in settimana, le ha impedito di avere quella sicurezza tale da non sbagliare l’arrivo, ma in questo momento può anche passare in secondo piano, è la grinta e la determinazione che ha dimostrato di avere che conferma il suo essere una campionessa.

La gara continua alle parallele, il suo attrezzo più ostico. Parzialmente in fondo alla classifica e quindi la prima a partire agli staggi. “Beh vedi qualcosa di buono nello sbagliare il volteggio c’è stato, parto per prima ora e mi preparo le parallele con più calma”, ad aiutare Vanessa ci sarà poi la gentilissima Larisa Iordache. Un esercizio buono e pulito la fa risalire di un paio di posizioni. Il tutto e per tutto però si gioca agli ultimi due attrezzi, trave e corpo libero, i suoi preferiti.

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Alla trave Vanessa conclude uno degli esercizi più belli della stagione, un bel 14.333, che non può che darle la giusta carica per affrontare il corpo libero.

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Decide di non portare lo tsukhara avvitato, si sente debole e il rischio di arrivare senza fiato all’ultima diagonale è troppo alto, preferisce non rischiare. Nei minuti di riscaldamento che precedono l’ultima rotazione stoppa un buonissimo doppio teso con salto artistico, che purtroppo poi non riesce ad eseguire in gara, ma nonostante questo conclude comunque un più che ottimo corpo libero, che le vale un altro 14.333.

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La gara la vede così, con un volteggio sbagliato ed un corpo libero semplificato, a soli due decimi dal bronzo e questo non può che farla sorridere “sì sono felice, ho concluso la gara e sono ancora viva e poi beh sono vicinissima al podio e questo non può che farmi ben sperare per la settimana prossima, dove a Glasgow spero di stare bene e di poter fare ancora meglio”.

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S.V.

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